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Legate come sono ormai le nostre esistenze agli esiti delle politiche economiche, perché dovrebbe esserne esente la letteratura? Non ne è immune, infatti, non solo perché è sul mercato, ma perché con il suo stesso modo di articolare le parole produce dei valori, dei valori simbolici, che collaborano all'"assemblaggio dei soggetti" e alla "fabbrica dei desideri" nell'immaginario collettivo. Per osservare la formazione di questi valori nelle strategie letterarie consolatorie e compensative (in prosa o in versi), oppure, all'opposto, la loro deformazione nelle scritture antagoniste, radicalmente contraddittorie e conflittuali, è necessario un metodo di lettura molto attento alle pieghe e ai risvolti del linguaggio. Dopo aver ripercorso e approfondito le indicazioni teoriche in materia di produzione letteraria e i principali strumenti critici per individuarne le modalità, la prospettiva del libro procede alla verifica critica attraverso l'analisi di alcuni testi-campione tratti da diversi stadi della modernità e da diverse aree linguistiche (Dickinson, Baudelaire, Kafka, Borges, Cacciatore e Brecht gli autori affrontati).